Il progetto Casa Jasmina di pone come obiettivo quello di sperimentare ed indagare le potenzialità dell’Internet delle Cose (IoT) nella casa. Nasce nel 2015 come progetto pilota prodotto dall’allora Officine Arduino (ora Officine Innesto) e finanziato da Comune di Torino con il supporto di Arduino e Toolbox Coworking, il consorzio Energy@home, Leroy Merlin e molte altre realtà, per concludersi nel 2020. L’appartamento ha ospitato i personaggi e gli eventi più insoliti e bizzarri, continuo banco di test per nuove tecnologie, oggetti di Design (di finzione o reali), luogo di divulgazione, workshop, e appartamento in affitto a tutti gli effetti. Curato da Bruce Sterling e Jasmina Tešanović, coordinato da Davide Gomba, ha posto il tema della Privacy e del Design al centro della conversazione dell’abitare domestico.
Il progetto ha seguito molte direzioni, figlio di più padri, rispondeva a più domande:
“IoT”, “Design Fiction”,“Obsolescenza Programmata”, l’attenzione alla Privacy ed al concetto di proprietà nei confronti dei nuovi dispositivi che entravano nelle nostre case. Un approccio di genere rappresentato dall’Internet Of Women Things di Jasmina Tešanović, che ha dato il nome al progetto. Quando Casa Jasmina ha aperto c’era solo Casa Jasmina, quando ha chiuso tutte le nostre case erano diventate Casa Jasmina.